Il centrosinistra ha vinto, ma Parma deve far riflettere. In quella città il candidato del centrosinistra, esponente del Pd, non è riuscito a raccogliere suffragi dai raggruppamenti di centrodestra e anzi ne ha persi rispetto al 1° turno. Quei voti si sono riversati sull’esponente grillino. Si coglie nel voto parmense, in forma amplificata, lo stesso problema presente a livello nazionale: il centrosinistra, e il Pd in particolare, non riescono a rappresentare un’alternativa per l’elettorato. Bisogna cambiare la classe dirigente, perseguire l’onesta, aggiornare la propria base culturale, stabilire legami con l’area storica della sinistra democratica, assumere un ruolo leader e infine essere in sintonia con la maggioranza dell’elettorato. Fin qui la politica seguita è stata quella delle alleanze con il centro. Adesso non soltanto l’alleato centrista è refrattario, ma è stato incapace di intercettare i voti in uscita dalla destra che o si astiene, come a Genova, o vota come a Parma. Un altro aspetto rilevante è la chiara presa di distanza dei candidati grillini dal loro leader, considerato un bulldozer dietro al quale presentare la loro faccia moderata. Lasciamoli amministrare da soli, senza cedere agli inviti di certi giornalisti alla collaborazione. Hanno avuto il 70%. E poi amministrare comporta delle scelte e crea scontenti. Il Pd persegua la politica sopra delineata.
non credo che il tuo appello per una svolta sarà ascoltato
veramente l’UDC in Puglia è disponibile